Joca
Si intitola “Joca”, ed è il nuovo album del percussionista e cantautore Davide Campisi.
L’opera è il simbolo di un’appartenenza territoriale che si apre al mondo grazie ai suoi giochi ritmici e sonori.
Giochi che nascono da una sorta di umanità arcaica che appartiene a tutti i luoghi del mondo ma che si mescola con la sicilianità dell’artista.
“Joca”, che si avvale della produzione artistica di Marco Corrao, è un album dal sapore mediterraneo ma che non rinuncia ad un sguardo Oltreoceano.
Unisce l’antico e il moderno, il suono del tamburo a quello elettronico, senza che nessuno mai sovrasti l’altro.
C’è il ritmo della lingua siciliana, ma di una Sicilia che vuole andare oltre, uscire dai suoi confini, “globalizzarsi”.
In questo senso il titolo Joca (cioè “gioca” in siciliano), assume – proprio per la presenza della J – un sapore quasi internazionale che si presta ad essere declinato e pronunciato in molte lingue del mondo.
Alcuni brani rievocano antichi giochi di bimbi, altri impongono anche riflessioni e lanciano provocazioni; ci sono canti di popoli e preghiere di chi accetta il proprio destino o di chi, invece, vuole cambiarlo.
In fin dei conti, “Joca” racconta come il ritorno alle origini sia, in realtà, l’unica strada attraverso la quale l’evoluzione culturale sia ancora possibile.
Tra gli ospiti dell’album, Riccardo Tesi all’organetto e Alex Valle alla pedal steel.
L’album esce per la nuova etichetta siciliana Suoni Indelebili ed è distribuito dalla Ird. CD.