ALBERTO POPOLLA – Bassism
Tra lo scuro ebano del clarinetto basso e le profondità terrene del basso elettrico, tra atmosfere declinanti e contorni utopici, con lo sguardo ancora rivolto al blues ma proiettato verso l’evocazione di nuovi mondi, “Bassism” è il nuovo lavoro del clarinettista e bassista Alberto Popolla.
Se “Really The Blues” era un viaggio in solitaria intorno e dentro la bluesland, in “Bassism” gli strumenti cambiano e le atmosfere si elettrizzano: un’immersione nelle basse frequenze, attraversate da feedback, effetti sonori e drone music, sospinte da dense melodie e da loop pulsanti.d
Il blues resta il punto di partenza, riaffiora nelle riletture di Ry Cooder, Charley Patton e Charlie Haden, ma questa volta si apre a scenari immaginari e visionari. La bluesland diventa così paesaggio interiore e terreno di possibilità, attraversato dai richiami utopici e dalle suggestioni letterarie e filosofiche: gli omaggi a Ursula K. Le Guin, scrittrice che ha saputo reinventare mondi e linguaggi, e ad Aleksandr Bogdanov, pensatore e rivoluzionario russo, testimoniano la tensione di “Bassism” verso un altrove che non è semplice evasione, ma desiderio di trasformazione.
Un disco che unisce radici e futuro, corpo e visione, portando il clarinetto basso e il basso elettrico a dialogare in una dimensione nuova, dove le basse frequenze diventano terreno fertile per sogni sonori e immaginari politici.
Genere: Jazz, Avant-garde jazz
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