Il fiore di loto è bellezza che nasce dalla palude, l’allegoria di un mondo confuso e turbato. Il nuovo repertorio di Bruno Angelini rende omaggio ai “fiori di loto” della nostra storia – Wayne Shorter, Jane Addams, Berta Cáceres o Nelson Mandela – ognuno dei quali, a modo suo, ha lavorato per il bene comune, per preservare il nostro pianeta e risanare le relazioni umane.
Seguito di “Transatlantic Roots”, che onorava la controcultura e le lotte sociali negli Stati Uniti, anche “Lotus Flowers” vede al cuore delle composizioni di Bruno Angelini melodie impegnate, che il pianista e le sassofoniste Sakina Abdou e Angelika Niescier interpretano con un lirismo crudo e una grande libertà, a tratti destrutturandole con una sonorità e un’estetica che richiamano il free jazz influenzato dal blues.
