L'eccezionale tecnica chitarristica di Angelo Debarre ne ha a lungo messo in ombra la profonda musicalità e, soprattutto, il talento compositivo. Erede di Django Reinhardt, Debarre è diventato una leggenda tra gli appassionati di Gypsy Jazz per la rara capacità di incantare e per il virtuosismo incredibile. Dotato di una velocità supersonica, riesce però a non far perdere mai musicalità alla sua chitarra manouche, improvvisando con versatilità, apparente semplicità e compostezza. Cresciuto nella comunità sinti, Debarre ha iniziato a suonare la chitarra con la sua famiglia all'età di otto anni. Nel 1984 ha formato il primo Angelo Jazz Quintet e nel 1985 è diventato uno dei pilastri del famoso cabaret parigino "La Roue Fleurie". Ha partecipato a numerosi tour e registrazioni, tra cui il celebre “Gypsy Guitars”, un album di riferimento del genere.
A suo agio in diversi stili manouche, Debarre suona al fianco del chitarrista Petro Ivanovitch e della cantante e suonatrice di balalaica Raya del gruppo Arbat. Come ospite, Debarre può essere ascoltato con la band Bratsch, in dialogo con il pianista Bojan Z, il percussionista Xavier Desandre-Navarre, il violinista Florin Niculescu e altre figure di spicco della chitarra manouche. Qui lo troviamo affiancato dal chitarrista Serge Camps e dal bassista Frank Anastasio.
