La prima volta che ho sentito questa musica dal vivo, il cuore mi ha sobbalzato in petto. Anche gli altri riconoscevano la novità di quel sound. Erano tutti in tensione, euforici nell'attesa che qualcosa di grandioso accadesse. Ascoltando, si coglie un accenno, un presagio in alcune "note selvagge". Poi l'atmosfera sul palco si fa pesante, qualcuno inizia a "sgranchirsi".
La cosiddetta “via dell’artista” è una vita di stenti, segnata da un’incertezza che porta dubbi ed emozioni in primo piano, dove possono foraggiare la creatività. L'archetipo dell'artista affamato è la miglior chiave emotiva per interpretare le opere moderne: lo chiamano "restare autentici". Voglio sentire quell’autenticità quando ascolto musica. Be’, questa musica è decisamente “autentica”. È furba e intuitiva. Il suo immaginario è plasmato da pura passione e potente immaginazione. Per i musicisti suonare gli standard, per quanto impegnativo, può risultare non “autentico”. Un pezzo originale è come tuo figlio, interpretare gli standard è come il figlio di qualcun altro. Con il figlio di un altro ci giochi, ma il tuo lo cresci. È un’estensione di te, un’espressione della tua filosofia. Molto si perde, per amore dell’originalità – questa è la critica più comune. Ma se non si perdesse niente? Se ci fosse una ricerca sincera, con uno studio approfondito? Be’, secondo me è allora che succede qualcosa di speciale, perciò preparatevi, perché è quello che state per ascoltare. —M.B.
L’album appartiene alla serie Fresh Sound New Talent.
