“Black & White”, secondo album da leader di Sergio “SirJoe” Polito, esce quattro anni dopo “My Friend Ry”, progetto con cui aveva omaggiato Ry Cooder. Siamo in presenza di un lavoro più personale, dove anche i testi sono importanti, benché non sfugga l’ispirazione dei grandi maestri americani. Qui però le influenze vengono rielaborate in chiave originale, ed il cantante e chitarrista veneziano è ben coadiuvato dai fedeli Gianni Spezzamonte e Danilo Scaggiante – entrambi membri della sua prima band, i B–Wops – ma anche da Marco Campigotto e Alberto Boscolo Agostini, suoi più recenti compagni d’avventura. Il chitarrista Carlo De Bei è un ospite illustre, ed impreziosisce con i suoi assoli, intessendo un fitto e proficuo dialogo con le chitarre di Boscolo Agostini, sia “Lay You Down” che “Run Against the Wind”. Se appare lieve la swingante “New Morning on the Back of a Horse”, unico brano strumentale, più profonda è la canzone d’apertura, “Happy New Year”. Deliziosa è “4+20” di Stephen Stills, ed ancor più intensa appare “Almost Cut My Hair”, di David Crosby, sentito tributo al musicista scomparso nel 2023 che ha ispirato Polito, così come Tom Waits, di cui viene proposta la notturna “Bronx Lullaby/Smuggler’s Waltz”. Il pensiero del leader si manifesta in modo ancor più compiuto negli ultimi due brani, “Friends Come and Go” e “Life”, che in qualche modo ci riporta, quasi chiudendo un cerchio, a “My Friend Ry”.
